Auguri

GLI AUGURI DELL'ARCIVESCOVO ALLA DIOCESI
 
 
 
 
Carissime/Carissimi,

Natale è un invito! I pastori, nella notte, sentirono dall’angelo l’annuncio: "È nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore!" (Lc 2,11,12). Essi subito decisero di andare a... vedere "questo avvenimento" (Lc 2,15). I Magi erano molto più lontani, a loro l'invito arrivò tramite la stella e si misero in viaggio per un cammino molto più lungo (Mt 2,1-2). Per noi oggi succede qualcosa di simile: possiamo sentirci “vicini” o “lontani” dal Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, ma in ogni caso ci raggiunge l’invito a metterci in movimento, a uscire da noi stessi, per vedere, per adorare Colui che ci viene annunciato.

Incontrarlo, ammirarlo, ascoltarlo, parlargli. Proviamo a fermarci in silenzio e guardalo. Dentro di noi prenderà posto qualcosa che sentiremo come pace, gioia, speranza, fiducia, forza, vita...

Davanti a Lui, ci sarà detto: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Un invito ad aprire il cuore, intuendo che qui c’è una grande verità da amare. E ci sentiremo toccati dentro da qualcosa di nuovo.

Carissimi, cosa vi auguro? Di accettare l'invito, di muovervi verso il Bambino, di andare da Lui. La fede non è uno stare fermi. La fede è un cammino, è una storia. È un muoverci verso di Lui. Lo incontriamo nella Chiesa, nell’Eucaristia, ci parla col Vangelo, ci viene incontro nei fratelli... “Tocchiamo la carne di Gesù!”, ci ripete Papa Francesco, e indica i poveri, gli ammalati. Allora sperimenteremo che Natale è oggi; che l’invito è reale, che la festa c’è.

E la crisi, le famiglie in difficoltà, la mancanza del lavoro, i poveri e i nuovi poveri? Questi problemi possono fermare la festa? No, ma la rendono più vera. I protagonisti del Natale non sono ricchi, infatti “per loro non c’era posto nell’albergo” e il Neonato fu posto “in una mangiatoia”. Vicinanza, solidarietà, comunione, aiuto reciproco, accoglienza… sono parole che descrivono il Natale vero. Se accogliamo l’invito a partecipare a questa festa, ci sentiremo invitati ad uscire dalle nostre chiusure e dai nostri egoismi, e dalle nostre paure.

L’augurio che ci facciamo è di accogliere l’invito del Natale e di muoverci per incontrare il Signore, e così cambiare la nostra vita. Buon Natale e Buon 2014!