Ascensione del Signore

 

Ascensione del Signore

La Solennità odierna chiude le apparizioni pasquali e da l'avvio alla missione apostolica. Il mistero dell'Ascensione, che oggi si celebra, è presentato nella prima lettura attraverso il resoconto lucano del primo capitolo degli Atti: Gesù Risorto, dopo essere rimasto in mezzo ai suoi apostoli per 40 giorni "istruendoli sul regno", viene elevato in cielo. L'intervento di due personaggi assicura che Egli tornerà nello stesso modo con cui è stato sottratto alla loro vista da una nube. Ora devono ancora rimanere a Gerusalemme per attendere il battesimo dello Spirito Santo.

Il brano evangelico è una raccolta di detti annessa a posteriori al testo marciano. In esso sono sintetizzate le ultime disposizioni che il Signore Gesù ha offerto agli Undici prima della sua ascesa al Cielo. Gli apostoli ricevono l'ordine di andare ad annunciare il Vangelo ad ogni creatura. L'annuncio metterà in luce la fede che conduce al battesimo e che genera potenzialità inusitate a favore dei fratelli.

Nella pericope un particolare è rilevante: vien detto infatti che Gesù non solo ascende al Cielo, ma siede alla destra del Padre, ad indicare l'atteggiamento di Colui al quale è stato dato ogni potere in cielo e in terra per ottenerci la salvezza. A questo punto non c'è nessuna esitazione da parte degli Undici: alla sottrazione percettiva della fisicità di Gesù gli apostoli scoprono un'interiorizzazione del rapporto con Lui, al punto da essere sospinti da una forza dinamica a testimoniare il regno di Dio attraverso la propria vita.

La seconda lettura va oltre nella comprensione del mistero dell'Ascensione del Signore: per Paolo essa è il segno dello stato del Cristo glorioso a seguito della sua obbedienza al Padre fino alla morte di croce. La sua ascesa al Cielo non è solamente una promessa incoraggiante, ma una realtà già operante in noi. Il Battesimo è già la nostra ascensione al Cielo, in quanto conseguenza del nostro essere morti e risorti col Cristo.