I Domenica di Quaresima

 

La tentazione di Gesu

Il cammino quaresimale proposto nell'anno B è rivolto alla contemplazione del dono d'amore che il Padre ci fa in Cristo, invitandoci a seguire la via inaugurata dal Figlio per entrare nella gloria della vita eterna.

La prima domenica di Quaresima si apre con un annuncio di speranza: come l'umanità colpevole ai tempi di Noè si salverà attraversando le acque devastanti e distruttrici del diluvio mediante la potenza di un legno (l'arca) costruita dall'uomo giusto (prima lettura), così Gesù è Colui che porterà a compimento le promesse di salvezza, abbracciando nel deserto tutta la nostra povertà fino alle sue estreme conseguenze cioè la croce.

Il testo evangelico narra i 40 giorni di Gesù nel deserto. In realtà è così esiguo da far supporre esegeticamente che, più di un preciso spazio geografico, si tratti di una situazione concreta di prove e tentazioni che Egli ha sperimentato nel corso dell'intera sua esistenza terrena. Va rilevato che il numero 40 ritorna continuamente nei testi sacri per simboleggiare la fase caotica che precede ogni trasformazione e dunque maturazione dell'auto-coscienza, anche l'immagine del deserto rappresenta metaforicamente il passaggio obbligatorio teso a far emergere le più profonde aspirazioni dell'umanità e a rispondere consegnandosi alla Parola di Dio incondizionatamente.

Gesù, nel pieno della sua consapevolezza di figlio del Padre, viene condotto dallo stesso Spirito divino ad affrontare il "ring esistenziale" che abita la vita di ogni uomo: lo spirito del mondo contro lo spirito di Dio, affermare il regno di Dio coi mezzi propri del mondo o con la potente debolezza del Dio crocifisso? Come già affermava Abbà Antonio: "Chi non ha sperimentato la tentazione, non può entrare nel regno dei Cieli", ed inoltre come dice la Scrittura: "II giusto è sostegno del mondo" (Pro 10,25), perciò Gesù accetta di "essere messo a morte nella carne, per essere reso vivo nello spirito" (seconda lettura).