La novena è una forma di preghiera che precede la festività del Natale.
Questa preghiera ci aiuta a prepararci interiormente alla celebrazione della solennità di Natale. Anche le cose piu grandi, se vengono fatte senza attenzione, rischiano di essere vissute in modo superficiale e di non avere particolari conseguenze sulla nostra vita. Le letture e i canti che incontriamo nella Novena di Natale, mentre ci riconducono nell'alveo di una importante tradizione di fede, ci fanno anche assaporare e gustare la bellezza e il valore di questa festa.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr. Is 35,1-10)
O Padre di tutte le cose creatore del mondo, tu inviti anche la natura, con i monti, i deserti, le colline, a rallegrarsi per l'avvento della tua gloria; tu prometti agli esiliati di ritornare ai ciechi di vedere, ai sordi di udire, agli zoppi di saltellare. Ora si avvicina il giorno in cui il Figlio nasce bambino, come tutti noi, per infondere coraggio al nostro cuore smarrito, per farci camminare su di una via piana e diritta. Oggi, al termine del giorno, lo Spirito consolatore solo può far scaturire in noi la gioia e la speranza del giorno che non muore.
Lettura Fil 4, 4-5
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!
Commento
Rallegratevi sempre... e di che cosa l'apostolo, che scrive in catene da un carcere romano, invita a rallegrarsi? Di solito si prova gioia quando un progetto a cui si è lavorato a lungo va in porto, quando si sta bene accanto ad una persona, quando si guarisce da una malattia, quando dopo un lungo viaggio si riabbracciano i propri cari, quando si guarda un bambino, quando si passeggia nella natura, quando si comprende quale sia la propria strada nella vita. Ma il più delle volte siamo stanchi, annoiati, confusi, infelici. Paolo ci esorta ad essere felici perché "il Signore è vicino". Vicino nel tempo perché sta per arrivare, vicino nello spazio perché Gesù Cristo si è voluto incarnare in un bambino debole come noi. Vicino perché comprensibile: un Dio che dobbiamo amare perfettamente in quanto debole, povero, indifeso. Ma alla fine vincitore. Anche noi siamo deboli ma di questa fragilità non ci dobbiamo vergognare bensì rallegrare, perché Dio ha scelto di agire tramite i poveri e nello stesso tempo promette di liberarli, consolarli, renderli forti e vincitori.
Antifona al Magnificat
Ecco verrà il Re, Signore della terra, che toglierà il giogo della nostra schiavitù
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
Ecco verrà il Re, Signore della terra, che toglierà il giogo della nostra schiavitù
Preghiera
Signore, tu ci inviti alla gioia eppure quando sei nato non hai trovato una casa accogliente ma solo una povera stalla. Signore, tu ci inviti alla gioia eppure nella tua vita hai patito il rigetto, l'incomprensione e il tradimento persino di quelli che erano tuoi amici. Spesso questa è la situazione dell'uomo in un mondo privo di gioia. Ma tu hai saputo trarre la forza dalla debolezza, il bene dal male, la letizia dalla sofferenza, la vita dalla morte: per questo dobbiamo rallegrarci. Signore, insegnaci a scoprire nella nostra esistenza i segni della tua azione trasformatrice che muta ogni lamento in gioia.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr. Gen 49,8-10)
O Padre, Dio della storia, che di generazione in generazione non abbandoni l'uomo, la tua benedizione giunge infine a noi ultimi degli ultimi discendenti di Israele. O Gesù Cristo, Figlio di Dio, vittorioso leone di Giuda, tu regni su tutti i popoli con uno scettro diverso da quello dei potenti del mondo; uno scettro di pace di amore e di fedeltà, un potere visibile in un bambino appena nato. Quando scende la sera lo Spirito ci ricorda che non ci abbandoni mai, desiderando che tutto il nostro essere rimanga per sempre vicino a Te.
Lettura 1 Ts 5, 23-24
Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!
Commento
Ciò che colpisce di questo breve passo della lettera ai Tessalonicesi, lo scritto più antico del Nuovo Testamento, è la visione dell’uomo distinto in spirito, anima e corpo, che deve santificarsi, conservarsi, perfezionarsi. Vuol dire che il corpo, con il suo bisogno di cibo, vestito, piacere, con la sua forza e la sua debolezza, è gradito al Dio della pace e deve essere curato con attenzione; così l’anima, intesa come il regno dei sentimenti, dei progetti, delle ricerche, delle scelte, della cultura, va coltivata ogni giorno; infine lo spirito, aspetto profondo e nascosto dell’uomo, deve restare desto e fedele perché è attraverso lo spirito che Dio ci chiama e ci santifica. La vita spirituale è nutrita dall’attesa del Signore che certamente ritornerà all’ultimo giorno ma che, in questo tempo penultimo, ci può far visita quotidianamente nella preghiera, nello studio, nelle celebrazioni, nella dedizione verso il nostro prossimo più vicino.
Antifona al Magnificat
O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo, raggiungi gli estremi confini, e con forza e soavità disponi ogni cosa: vieni e insegnaci la via della prudenza
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo, raggiungi gli estremi confini, e con forza e soavità disponi ogni cosa: vieni e insegnaci la via della prudenza
Preghiera
Signore, sappiamo bene che non riusciremo mai a diventare perfetti, fedeli e irreprensibili come tu ci inviti ad essere; comprendiamo le nostre debolezze che ci fanno dimenticare l'attesa della tua venuta. Signore, in questo Natale che sta per giungere, rinnova la nostra attenzione per incamminarci ancora lungo la strada che tu hai tracciato. Una via di pace e di santificazione di gioia e di fraternità: noi non siamo in grado da soli di percorrerla. Con il tuo indispensabile aiuto il corpo non cade, l'anima non si avvilisce e lo spirito ritrova vigore.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr. Ger 23,5-8)
O Padre, fonte della giustizia, anche in questo giorno hai suscitato in noi pensieri buoni e azioni giuste, che ci fanno assomigliare a Te, come una goccia d'acqua assomiglia al mare. O Cristo, re saggio e giusto, germoglio di Davide, tu riconduci da tutti i luoghi della terra gli uomini dispersi per portarli alla tua dimora: ma sono solo poveri pastori, umili nello spirito, il piccolo resto del tuo popolo, a riconoscerti bambino in una misera stalla. Spirito di Dio, con la tua forza, ci riconduci nella nostra terra dove dimoreremo sicuri alla tua presenza.
Lettura Sal 130
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia. Speri Israele nel Signore, ora e sempre.
Commento
Questo breve salmo dipinge un piccolo quadro in cui vengono esaltate la piccolezza, l'umiltà, la serenità e la tenerezza. L'immagine del bambino svezzato (o del lattante, come si potrebbe altrimenti tradurre) che sta in braccio o che succhia al seno di sua madre è una scena di quotidiana dolcezza che solo le donne che hanno avuto figli possono pienamente comprendere. Infatti il testo ebraico di questo salmo di pellegrinaggio può far intuire che questa preghiera sia stata rivolta a Dio da una donna che con il proprio bambino sta salendo alla casa del Signore. Un'altra madre con un neonato ci attende nella stalla di Betlemme: il Natale non è altro che la festa dell'umiltà di Dio, che scompagina la mentalità e la logica del mondo. È l’umiltà che viene esaltata, come cantato dal Magnificat,e l’umiltà che fa compiere quelle grandi cose che non fanno insuperbire ed inorgoglire il cuore.
Antifona al Magnificat
O Signore, guida della casa d'Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto, e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
O Signore, guida della casa d'Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto, e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente
Preghiera
Signore, non comprendiamo più che cosa significhi davvero la virtù dell'umiltà, il dono della tranquillità, il traguardo della serenità. Stentiamo di capire quanto profondamente siamo chiamati a sperare, a confidare in Te come un bambino in braccio a sua madre. Signore, insegnaci a valutare ogni giorno della nostra vita secondo l'umile esempio dei pastori del presepio: lontano dai commerci della città, lontano dai palazzi del potere essi intravidero la capanna e si recarono là senza esitazione.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr. Gdc 13, 2-7. 24-25)
O Padre, artefice della vita, la tua misericordia si tramanda da una generazione all'altra; Tu prepari per quanti ti amano e per quanti ti riconoscono novità inaspettate, speranze che non deludono.
O Cristo, promessa adempiuta, mentre si illanguidisce la luce di questo giorno alle soglie dell'inverno, ci guidi nel cammino della nostra vita e prepari per noi una benedizione senza fine.
O Spirito Santo, forza inattingibile, mostraci anche in questo tempo le meraviglie del tuo amore, le opere della tua misericordia.
Lettura Fil 3, 20b-21
Aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Commento
Il motivo dell'attesa è ricorrente lungo tutto l'Avvento e in particolare nei giorni più vicini al Natale. Tutti siamo in attesa di qualcosa. Mentre scrive la lettera ai cristiani di Filippi, Paolo si trova in una situazione di grande incertezza: sta aspettando di sapere quale sarà il giudizio del tribunale romano che lo tiene in prigione. In questa condizione egli sperimenta tutta la miseria del nostro essere che in questa vita non riesce a raggiungere le proprie aspirazioni di pienezza e di felicità, ed è condannato al peccato e alla morte. Quello che fa sperare e riempie di gioia Paolo è la certezza che il Signore ritornerà presto e che allora il nostro corpo debole e precario verrà trasfigurato e conformato a ciò che corrisponde alla sua vera vocazione: essere un corpo glorioso cioè finalmente redento, di nuovo immagine di Dio perché pienamente e perfettamente umano.
Antifona al Magnificat
O Germoglio di Iesse, che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano: vieni a liberarci, non tardare
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
O Germoglio di Iesse, che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano: vieni a liberarci, non tardare
Preghiera
Signore, nei nostri giorni convulsi abbiamo dimenticato che cosa significhi saper aspettare qualcuno, stare in attesa, mentre inesorabilmente il tempo rotola, frana via. I giorni passano e ci sembra solo che si avvicini la morte, perché abbiamo lasciato perdere la possibilità di credere in questo momento nella novità della tua salvezza. Ci sembra che l’infinito correre del tempo non porti a nulla, perché abbiamo dimenticato che alla fine della vita ad attenderci ci sei Tu. Signore, ogni giorno fa’ che riusciamo a sperimentare la tua fedeltà e il tuo amore: come uno specchio lo possiamo scorgere nell’amore dei fratelli, nella speranza che ci dà forza, nella gioia di mettersi al servizio del prossimo più vicino.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr. Is 7,10-14)
O Padre, Dio della speranza, che lungo il corso della storia ti sei manifestato all'uomo con segni e azioni meravigliose, senza mai stancarti vieni incontro a noi anche al termine di questo giorno.
O Cristo, luce inestinguibile, segno primo ed ultimo, a Natale diventi bambino, e per questo Emmanuele, Dio per sempre con noi, Signore che non ha paura di assumere un corpo mortale.
O Spirito Santo, guida infallibile grazie a Te comprendiamo i segni della divina presenza, gli inviti alla speranza e alla gioia.
Lettura 1 Cor 1, 7b-9
Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi confermerà sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo: fedele è Dio, dal quale siamo stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro.
Commento
Nei giorni che si avvicinano a Natale si parla sempre di attesa mettendo in evidenza la difficoltà di riuscire ad aspettare ancora il Signore che viene. Per questo Paolo chiede che tutti rimangano irreprensibili, cioè attenti a non essere troppo distratti dalle sollecitazioni del mondo, a non lasciarsi ingannare dalle idee e dai comportamenti di moda, a non cadere preda di tristezza e sfiducia. Infatti siamo stati chiamati alla comunione con Cristo che non è altro se non la comunione con la Chiesa e quindi con il prossimo più vicino. Sembrano termini astratti ma rivelano un modello di vita aperto agli altri e a Dio e capace di attendere, per oggi, una novità inaspettata in grado di cambiare la propria esistenza. La fedeltà di Dio non cambia e possiamo sperimentarla in ogni momento.
Antifona al Magnificat
O Chiave di Davide, scettro della casa d'Israele, che apri, e nessuno può chiudere, chiudi, e nessuno può aprire: vieni, libera l'uomo prigioniero, che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
O Chiave di Davide, scettro della casa d'Israele, che apri, e nessuno può chiudere, chiudi, e nessuno può aprire: vieni, libera l'uomo prigioniero, che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
Preghiera
Signore, in questo mondo disgregato sembra impossibile poter parlare di una comunione tra le persone, di una fraternità aperta tutti, di un incontro tra i diversi. Eppure questo dovrebbe essere il modello anche della relazione con Te. Signore, tu ci chiami alla comunione prima di tutto con Te e nello stesso tempo con quanti abbiamo vicino, con quanti da lontano ricordiamo per mezzo di un pensiero, con i nostri cari defunti. Signore, fa' che noi possiamo sperimentare almeno per un attimo della nostra vita questa reale comunione, come accadde la notte di Natale quando uomini, animali ed angeli gustarono insieme la gioia della tua pace.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr. Ct 2,8-14)
O Padre, sorgente dell'amore, che benigno ci hai donato, nell'amore umano ci fai sperimentare un segno del tuo futuro regno, dove ogni nostro desiderio di bene e di felicità trova un infinito appagamento.
O Gesù, diletto Figlio, nell'incontro con Te scopriamo l'eterna primavera della vita dove sbocciano i fiori, sono maturi i frutti, dove cantano di nuovo gli uccelli. Nel giorno della tua nascita gli angeli cantano e il buio della notte risplende di una chiara luce.
O Spirito di Dio, o Spirito dell'amore nella quieta della sera del nostro cuore possiamo sentire la tua voce che ci invita alla gioia e alla consolazione.
Lettura 1 Cor 4, 5
Non vogliate giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.
Commento
L'appello a non giudicare prima del tempo ci colpisce profondamente perché esso capovolge i nostri abituali comportamenti: siamo infatti sempre pronti a comprendere gli eventi che accadono, a dire una parola definitiva sulle persone che appena conosciamo, a esprimere sentenze spesso "persentito dire". Eppure soltanto il Signore, alla sua venuta, potrà davvero distinguere la luce dalle tenebre, il bene dal male che in questo nostro mondo si intrecciano in maniera inestricabile. Per questo noi e anche la Chiesa dobbiamo imparare ad esercitare la pazienza, a fidarci di Dio che solo conosce in profondità le intenzioni più profonde del cuore umano. Anche Paolo veniva spesso giudicato dagli altri credenti in Gesù per la sua dottrina e aveva sopportato molte incomprensioni: alla fine però sarà Dio a dire l'ultima parola. Una parola che sarà di lode e consolazione per quanti hanno lottato e sofferto in questa vita con grande umiltà.
Antifona al Magnificat
O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
Preghiera
Signore, devi essere tu ad insegnarci a giudicare nel momento opportuno sapendo che la nostra misura è sempre parziale e provvisoria. Nella luce del Natale nei pressi di una mangiatoia la tua giustizia si è manifestata nella povertà di un neonato profugo e privo del calore di una casa: è la giustizia degli ultimi quella che soccorre, innalza, ricolma di beni gli umili, gli affamati e chiunque confida in Dio. Signore, al termine della storia al termine della nostra vita giudica secondo misericordia, ricordati delle tue promesse.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr. 1 Sam 1,24-28)
O Padre, Dio di ogni grazia da sempre cerchi l'incontro con noi, poveri peccatori; nei secoli hai sancito un'alleanza con Israele e poi con tutta la tua Chiesa, un patto che si rinnova sempre con la nascita di un bambino. Al termine di questo giorno che ci avvicinasempre più al Natale, ti benediciamo o Gesù, Figlio dell'alleanza: con la tua venuta Dio ha ascoltato il nostro lamento, con il tuo ritorno lo trasformerai in un grido di giubilo. Lo Spirito ci insegni ad attenderti nella pace.
Lettura Sal 121
Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore». E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme! Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore. Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide. Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!». Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.
Commento
Gerusalemme è la città santa, dove si trova la casadel Signore, il santuario a cui giungono i pellegrini. Vedere le porte della città, fermarsi accanto ad esse rendono festante l'autore del salmo. Su Gerusalemme occorre invocare la pace; solo la pace dovrà regnare nella città di Dio perché in essa potranno vivere al sicuro tutti i popoli della terra. Ma Gerusalemme, oggi ancora di più di 2000 anni fa, rappresenta la città contesa, centro di una guerra infinita, fonte di discordia e insicurezza. Così essa assomiglia anche alle nostre città e ai nostri paesi, a volte anonimi, freddi e violenti, ma ai quali, magari dopo un lungo viaggio, desideriamo con tutto il cuore di tornare. Ma questa visione della città santa assomiglia alle nostre famiglie che dovrebbero essere il luogo della pace, della gioia, della tranquillità ma che invece troppe volte si trasformano nel regno dell'incomprensione, dei piccoli dispetti, sovente dell'infelicità. Ma affidandosi a Dio, attendendo ancora come in questo Natale la sua venuta, tutto può diventare sereno e ovunque può regnare la felicità della pace tra i fratelli, tra il prossimo che ci è più vicino, tra tutti gli uomini.
Antifona al Magnificat
O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno, vieni, e salva l'uomo che hai formato dalla terra.
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno, vieni, e salva l'uomo che hai formato dalla terra.
Preghiera
Signore, quanto è bello giungere alla tua casa lungo il pellegrinaggio della vita, come è bello ritornare alla propria casa dopo un viaggio in luoghi lontani e sconosciuti. Signore, la pace che attendiamo è ancora lontana dal giungere, è come un ospite atteso da tantissimo tempo che ancora non spunta all'orizzonte. Ad ogni Natale però ci dai la forza di aspettare ancora ci inviti a costruire la pace ovunque ci porti la nostra esistenza.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr. Ml 3,1-4.23.24)
O Padre, Dio del tempo, mille anni per te sono come un turno di veglia nella notte: eppure Tu ricordi e conservi ogni istante della nostra vita che un giorno verrà riscattato.
O Gesù, Messia povero, Messia bambino, annunciato dai profeti, atteso dai giusti di Israele, riconosciuto dai pastori, stai ancora per venire a compiere il tuo giudizio a vendicarti sul male a salvare i peccatori. Messia umile, Messia sconfitto eppure con il tuo amore adempi la promessa.
O Spirito Santo, fuoco inestinguibile tu converti i nostri cuori e ci inviti alla gioia finale.
Lettura Sal 111,1-8
Beato l'uomo che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza dei giusti sarà benedetta. Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre. Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto. Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. Egli non vacillerà in eterno: il giusto sarà sempre ricordato. Non temerà annunzio di sventura, saldo è il suo cuore, confida nel Signore. Sicuro è il suocuore, non teme, finché trionferà dei suoi nemici. Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua potenza s'innalza nella gloria.
Commento
Questo salmo è un vero inno alla giustizia. Essa è intesa molto concretamente come la capacità di amministrare i propri beni ma anche di prestare il proprio denaro a quanti ne hanno bisogno: una giustizia in grado di donare al povero ma anche di confidare nel Signore. Chiunque agisce in questo modo non teme l'arrivo di una brutta notizia o dei nemici alla sua porta, non ha paura dei giorni in cui si sente abbandonato e infelice. Diventa invece un esempio per le generazioni future, una luce e una benedizione, perché il suo cuore è saldo e sicuro. La giustizia non è quindi intesa come il "dare a ciascuno il suo" ma come un agire misericordioso secondo i comandamenti di Dio, che chiamano a un'attenzione e a una partecipazione alla sorte dei poveri, intesi come coloro che hanno bisogno del nostro aiuto: spesso i poveri siamo anche noi.
Antifona al Magnificat
O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.
Preghiera
Signore, possiamo davvero dire di avere un cuore saldo che non teme i giorni cattivi perché ripone in Te la sua speranza? Al termine di questo giorno possiamo davvero essere sicuri di aver usato misericordia verso i poveri che abbiamo incontrato? Noi stessi siamo poveri ma costa tanto ammetterlo! Signore, anche in questo Natale Tu nasci povero ma sei l'unica luce nelle tenebre, ti danno riconosciuto poveri pastori eppure tu solo dai la vera ricchezza. Signore ci chiami alla gioia proprio in questo tempo presente, segnato dall'infelicità, proprio oggi, quando siamo stanchi e sfiduciati: insegnaci ad essere giusti, benevolenti verso i fratelli, capaci di gustare la tua pace.
Invitatorio
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Il Signore scenderà come pioggia feconda nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace tutti i re lo adoreranno gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani Egli sarà grande su tutta la terra E la sua venuta porterà tra noi la pace.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Domani verrà distrutta l'iniquità della terra E inizierà il suo regno fra noi il Salvatore di ogni uomo.
DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO
Polisalmo
Si rallegrino i cieli ed esulti la terra o monti acclamate, inneggiate. Ecco, il nostro Dio viene e ci salva avrà compassione dei suoi poveri. O cieli mandate la rugiada le nuvole piovano il Giusto. La, terra si apra e spunti il Salvatore e faccia germogliare la Giustizia. Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi Facci visita nel tuo Salvatore. Dimostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la Tua salvezza. Signore degli eserciti vieni a liberarci illumina il Tuo volto e noi saremo salvi. Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via in tutte le nazioni la Tua salvezza. O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido vieni e risveglia la Tua forza Vieni, Signore, vieni e non tardare sciogli i peccati del tuo popolo.
Gloria
Amen
Inno (cfr.2Sam7,1-16)
O Padre, Dio dell’alleanza, la tua promessa, sancita con Abramo resa perenne con Davide, continua e si rinnova nei secoli di generazione in generazione. Per l'uomo hai creato ogni cosa, per Israele hai fissato una dimora: tu rendi stabile nella fede anche la Chiesa.
O Cristo, sei tu la vera dimora di Dio tra gli uomini, sei tu la tenda dell'alleanza che è venuta ad abitare in mezzo a noi: mentre scende la sera e si avvicina la notte santa contempliamo il mistero dell'Incarnazione che riporta l'uomo al cielo.
O Spirito, che tutto avvolgi in questa notte, infondi la gioia e la speranza del Natale.
Lettura Gal 4,4-5
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.
Commento
La venuta del Salvatore è una nuova grande azione liberatrice da parte di Dio: egli vuole affrancare e riscattare l'uomo perché da servo diventi figlio adottivo. L'apostolo Paolo afferma che Gesù è "nato da donna" per sottolineare la scelta di Dio di assumere concretamente e realmente la nostra umanità con tutta la sua fragilità e debolezza. La parola "legge", nella visione paolina, si riferisce all'antica alleanza e alle sue numerose norme che non portano alla salvezza in quanto non possono essere totalmente adempiute; tuttavia noi tutti siamo ancora sottoposti a una "legge" che può essere intesa anche come quella profonda indole umana che ci spinge a compiere determinate azioni, ci inchioda all'egoismo e che in fondo ci rende infelici. È il peccato che trascina verso il basso: Cristo è sceso ad abitare tra di noi per riportarci alla luce e per donarci la pienezza della gioia.
Antifona al Magnificat
Quando sorgerà il sole, vedrete il Re dei re: come lo sposo dalla stanza nunziale egli viene dal Padre.
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
Quando sorgerà il sole, vedrete il Re dei re: come lo sposo dalla stanza nunziale egli viene dal Padre.
Preghiera
Signore, siamo giunti alla fine del tempo della nostra attesa del tempo del tuo Avvento: questa notte nasci per noi, ancora una volta. Dovremmo sperimentare una grande gioia ma spesso non ci riusciamo, dovremmo pensare a Te ma siamo presi dalle nostre preoccupazioni. Signore, ascolta la preghiera che in questa sera ti rivolgiamo, ascolta la nostra preghiera affinché, comprendendo davvero il tuo amore, possiamo innalzare a Te il rendimento di grazie e possiamo vivere con chi ci sta accanto nella pace e nell'armonia.
XI Domenica del Tempo Ordinario
L'invito di questa domenica è di puntare il nostro sguardo sull'azione gratuita di Dio che come afferma il profeta Ezechiele: pianta e assicura la riuscita del raccolto anche per un albero secco. È Lui ad assicurarlo: "Io, il Signore ho parlato e lo farò ".
Questo tema attraversa le letture odierne, compreso il salmo responsoriale che canta con gioia la fedeltà di Dio. Il Signore, nel suo amore fedele, è il primo a seminare in noi il germe della verità e della grazia, come prega la colletta, in modo che la nostra vita fiorisca, cresca e porti frutto secondo l'azione del suo amore per noi.
Il nostro stupore è che germoglia anche l'albero secco e " cresce e diventa più grande tutte le piante dell'orto" anche il granello di senape, dal quale apparentemente per noi non si ricaverebbe un granché. Tutto ciò per comunicarci, fuori metafora, una consolante e magnifica realtà: il regno di Dio non si realizza perché ci siamo noi a portar avanti, quasi la sua riuscita dipendesse tutto dalle nostre forze ma è Dio a condurlo.
È Lui che ci dona la capacità di crescere nell'amore e nella giustizia. Allora potremmo essere "sempre pieni di fiducia," come afferma S. Paolo, perché ci sappiamo custodi da un Padre che ci precede con il dono del suo amore, veglia su di noi e desidera che coltiviamo questo rapporto con Lui nella certa speranza di raccogliere il frutto: vivere secondo la misura di Cristo suo Figlio, nostro Signore e fratello, ossia una vita di amore senza... misura!
SS. Corpo e Sangue di Cristo
L'origine della festa del Corpus Domini, tipica dell'Occidente latino, va fatta risalire al secolo XII, periodo in cui si riaffermò una certa devozione eucaristica, che valorizzava in modo particolare la presenza reale di Cristo nel sacramento e quindi la sua adorazione.
In verità il mistero eucaristico e per "mistero" non s'intende tanto una realtà inaccessibile alla comprensione umana, ma un'esperienza di cui siamo resi partecipi e che costituisce il nucleo vitale della Chiesa, il centro propulsore del suo agire, perché manifesta la presenza del Vivente.
La liturgia della Parola è tutta incentrata sul tema dell'alleanza. Il testo evangelico ci riporta la versione marciana dell'ultima cena di Gesù, racconto vivamente impresso nel ricordo dei discepoli, perché costituì un punto cardine della celebrazione della comunità primitiva. Tale pasto si distingue da tutti gli altri precedenti perché Gesù si pone sulla mensa come cibo e bevanda per i suoi discepoli. La prova emerge dall'elemento innovativo espresso dalle parole inserite da Gesù sul pane e sul vino tali da sconvolgere totalmente l'ordine normale delle cose e della cena stessa. I discepoli sono invitati a mangiare e a bere, cioè a partecipare alla morte sacrificale di Gesù.
Nell'AT, la conclusione dell'alleanza comportava normalmente l'immolazione di una vittima, il cui sangue diventava il "sangue dell'alleanza": la prima lettura ci presenta per l'appunto l'alleanza suggellata da Mosè al Sinai cospargendo l'altare e il popolo (Israele) con il sangue di una medesima vittima per significare l'unione che Dio assicurava al suo popolo. Il contesto cronologico della Pasqua insieme a tutti gli altri elementi ci conducono ad interpretare teologicamente l'imminente passione di Gesù, per cui mentre Egli "scompare" offrendosi ai suoi come un atto deliberato d'amore, garantisce la sua presenza e permanenza nei suoi e con i suoi anche dopo la sua morte.
Santissima Trinità
La liturgia odierna si concentra nell'invito rivolto al credente di aprirsi per consegnare le parole di Cristo e far discepole tutte le nazioni, immergendole "nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo''.
Sulle labbra di Gesù Risorto viene posta la formula battesimale, ad indicare che il discepolo, che si lascia abitare dalla Parola di Gesù, viene iniziato alla conoscenza intima del Dio Uno e Trino. Non esiste confessione di fede che non sia radicata in un'autentica esperienza di incontro e non esiste osservanza se non animati da un'alleanza. E' quello che ci ricorda la prima lettura: l'adempimento dei comandamenti di Dio non procede da un imperativo morale, ma è il frutto di un ascolto amante intessuto dentro una relazione preveniente e gratuita da parte di Dio. Non si arriva a Dio per via speculativa, ma dentro una storia di salvezza, accogliendo l'iniziativa di Dio, alla stregua del popolo d'Israele che è invitato a rileggere l'intervento di Dio nella propria storia, prendendo coscienza della propria appartenenza all'Onnipotente
In Gesù Cristo, poi, è stata compiuta la possibilità di rivelare in ogni tempo e in ogni luogo il vero Volto di Dio, la presenza viva ed operante del Dio-con-noi. Egli stesso proclama alla fine del testo evangelico: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Inoltre, in quanto figli di Dio, la costante presenza di Dio si rivela ancora più intima di quanto noi lo siamo a noi stessi: infatti grazie alla presenza dello Spirito Santo siamo resi degni di rivolgerci a Dio Padre con la stessa intimità del Figlio (seconda lettura).
Celebrare la festa della Trinità, proprio a compimento dei dono di Pentecoste, significa continuare a riconoscere nell'ordinarietà del tempo e della storia umana l'azione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo come azione di salvezza, azione di rivelazione del loro amore e della loro volontà di rendercene partecipi.
Domenica di Pentecoste
II mistero celebrato oggi è il fondamento della nostra esperienza di Chiesa. IL termine "Pentecoste" sta ad indicare i cinquanta giorni che sono intercorsi dalla Resurrezione di Cristo alla manifestazione vivente dello Spirito sui discepoli riuniti nel Cenacolo. In realtà questa "cinquantina" non è stato un tempo di transizione per arrivare ad una nuova festa, ma costituisce un unico tempo tutto festivo, perché ciò che la Pasqua ha realizzato è ormai attuale. Inoltre, possiamo vedere nelle otto domeniche che si succedono fino a Pentecoste "la volontà di esprimere l'ultimo giorno", l'ottavo giorno, oramai inaugurato in terra dalla Pasqua del Signore.
L'insieme delle letture scelte nel ciclo B focalizza alcuni aspetti di questo mistero. Nella consueta prima lettura tratta dagli Atti, l'immagine caratteristica delle fiamme di fuoco che si posano distintamente sul capo degli apostoli è preludio alla trasformazione dei discepoli ed espressione della prima trasmissione del mistero cristiano. Quel battesimo di fuoco rappresenta la condivisione di un dono così assoluto da far ardere il cuore degli apostoli rendendoli testimoni di Cristo fino ai confini della terra.
Non si tratta solamente di un dinamismo "ad extra', ma anche un dinamismo di evangelizzazione che investe innanzitutto la nostra vita interiore e che ci permette di sperimentare in noi stessi innanzitutto il frutto dello Spirito (seconda lettura). Le parole di Gesù raccolte nel testo evangelico ci avvertono dell'assoluta centralità dello Spinto Santo nella testimonianza da rendere al Signore Gesù. Non si tratta di ricevere nuove dottrine dall'azione dello Spirito, ma di essere accesi in una memoria viva e condotti ad un'intelligenza più profonda del mistero di Gesù.
Lo Spirito dischiude nuove profondità atta rivelazione già avvenuta ed offre la perfetta attualità della Parola in ogni momento della storia. In tal modo si realizza la "contemporaneità" fra Cristo Risorto e i discepoli suoi testimoni in ogni tempo.
Ascensione del Signore
La Solennità odierna chiude le apparizioni pasquali e da l'avvio alla missione apostolica. Il mistero dell'Ascensione, che oggi si celebra, è presentato nella prima lettura attraverso il resoconto lucano del primo capitolo degli Atti: Gesù Risorto, dopo essere rimasto in mezzo ai suoi apostoli per 40 giorni "istruendoli sul regno", viene elevato in cielo. L'intervento di due personaggi assicura che Egli tornerà nello stesso modo con cui è stato sottratto alla loro vista da una nube. Ora devono ancora rimanere a Gerusalemme per attendere il battesimo dello Spirito Santo.
Il brano evangelico è una raccolta di detti annessa a posteriori al testo marciano. In esso sono sintetizzate le ultime disposizioni che il Signore Gesù ha offerto agli Undici prima della sua ascesa al Cielo. Gli apostoli ricevono l'ordine di andare ad annunciare il Vangelo ad ogni creatura. L'annuncio metterà in luce la fede che conduce al battesimo e che genera potenzialità inusitate a favore dei fratelli.
Nella pericope un particolare è rilevante: vien detto infatti che Gesù non solo ascende al Cielo, ma siede alla destra del Padre, ad indicare l'atteggiamento di Colui al quale è stato dato ogni potere in cielo e in terra per ottenerci la salvezza. A questo punto non c'è nessuna esitazione da parte degli Undici: alla sottrazione percettiva della fisicità di Gesù gli apostoli scoprono un'interiorizzazione del rapporto con Lui, al punto da essere sospinti da una forza dinamica a testimoniare il regno di Dio attraverso la propria vita.
La seconda lettura va oltre nella comprensione del mistero dell'Ascensione del Signore: per Paolo essa è il segno dello stato del Cristo glorioso a seguito della sua obbedienza al Padre fino alla morte di croce. La sua ascesa al Cielo non è solamente una promessa incoraggiante, ma una realtà già operante in noi. Il Battesimo è già la nostra ascensione al Cielo, in quanto conseguenza del nostro essere morti e risorti col Cristo.